Quando Marco Pipitone ebbe l’idea di ridare lustro alla cultura dark, quasi per gioco, certi eventi risiedevano nella dimensione del sogno. Ebbene questi sogni, pezzo dopo pezzo sono diventati realtà. L’ultimo a materializzarsi è stato quello di portare in Emilia la band inglese nata da una costola dei Sad Lovers And Giants a metà anni ’80. Stiamo parlando di un gruppo omologo a band blasonate come U2 e Simple Minds e le cui composizioni erano in grado di rivaleggiare con quelle delle compagini di Dublino e Glasgow. La faccia più rock del post-punk insomma. Lo show è stato magico. Inutile cercare un laptop sul palco. Il suono che investiva i numerosi presenti era frutto di chitarra, basso e batteria e da una voce poliedrica che si avvaleva dell’ausilio del solo effetto eco, snocciolando uno dopo l’altro i loro cavalli di battaglia a beneficio di un uditorio in visibilio (In Flux, Victory Parade, Animals All, Flesh On Flesh, etc).
Generosi i bis e un saluto finale al pubblico italiano che non ha il sapore dell’addio ma di un fraterno arrivederci.
In apertura dopo un anno, sono stati riproposti gli shoegazer bolognesi Dade City Days, strappati dallo studio dove lavorano alla gestazione del materiale nuovo che andrà a comporre il prossimo album. E come un anno fa hanno intrattenuto i non pochi (già un evento in sé) spettatori con il loro sound potente e deciso; loro il laptop ce l’hanno ma sono sempre chitarra, basso e batteria a rubargli la scena.
Fulvio Galvani
Foto a cura di Elisa Magnoni. Fotografa ufficiale di Endenocte Dark Night.
Sabato 18 novembre 2017
Mattatoio Culture Club
Carpi – Modena