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She Past Away: apparsi nella notte


Volkan Caner e Idris Akbulut arrivano dalla Turchia. La cifra stilistica che li definisce evoca in toto gli anni del Post-Punk, sebbene da quella matrice abbiano cercato di emanciparsi, l’immaginario gotico riconducibile a quel periodo è totalmente rispettato.

Li abbiamo incontrati per un’intervista esclusiva in prossimità dei concerti italiani.

Ragazzi, stabiliamo un contatto: chi sono i She Past Away?

Il gruppo è stato creato a Bursa ma ci siamo trasferiti subito a Istanbul. Siamo attivi dal 2009 ma il nostro album di debutto risale al 2012.

Sul palco siete in due, come riuscite a gestirvi il suono composito che vi contraddistingue?

Eravamo in origine in quattro: synth, batteria elettronica, chitarra e basso, ma nel tempo abbiamo capito che il nostro tipo di sonorità poteva essere sviluppato anche in due.

Cantate in turco. È sorprendente quanto la vostra lingua si inserisca perfettamente in quelle trame musicali…

Scrivere i testi nella nostra lingua madre, è un processo normale per noi. In passato abbiamo provato a cantare in inglese ma sentivamo che mancava qualcosa alla nostra musica.

Avete ambedue voci piuttosto profonde. Qual è “il segreto”?

(Risponde Volkan) In verità non mi ritengo un buon cantante, piuttosto mi preme riuscire ad esprimere i miei sentimenti in un modo o in un altro e così questo è il risultato!

L’interesse scaturito dal vostro album di debutto vi ha proiettato in giro per il mondo…

Ci fa piacere, in effetti, non ci siamo ancora fermati, abbiamo suonato negli ultimi due anni in molti paesi europei, arrivando addirittura in Messico dove l’album è stato stampato con grande riscontro di pubblico.

Ora però siete chiamati a confermare il successo con il secondo full lenght. Che cosa dobbiamo aspettarci?

Il disco in pratica è pronto, le registrazioni sono state volutamente completate in tempi brevi, abbiamo optato per dare continuità al suono concepito in Belirdi Gece. Abbiamo cercato di mantenere l’anima oscura e misteriosa di quelle sessions anche nel nuovo corso.

Sebbene stilisticamente differenti, ascoltandovi vengono in mente I Sisters of Mercy…

Andrew Eldritch e soci ci ispirano da sempre, li amiamo e conosciamo in toto la loro produzione ma sono diversi i gruppi che ci influenzano e che – anzi – ci hanno permesso di ampliare i nostri orizzonti, penso a band come Grauzone, oppure DAF.

Nel nostro Paese c’è grande attesa per i concerti, l’ambiente dark italiano vi ha eletto gruppo del momento.

Ci fa piacere, con l’Italia, in effetti, il feeling si è stabilito da subito, non è la prima volta che veniamo nel vostro Paese.

Suonerete pezzi nuovi?

Ci piacerebbe rivivere le stesse emozioni e la medesima atmosfera trovata l’anno scorso, per quanto riguarda il concerto, non sappiamo al momento che cosa proporremo, tutto può cambiare… dipende dal nostro umore e anche da quello del pubblico, anche se qualche canzone nuova è probabile sarà suonata.

Marco Pipitone

Evento facebook per sabato 14 febbraio 2015