Incanto, magia e passione. Sono queste le linee guida di un concerto vissuto tutto d’un fiato domenica 1 novembre 2015 presso la cornice prestigiosa di Casa della Musica di Parma. Un trittico musicale realizzato con il contributo di Fondazione Assistenza Pubblica Parma ed inserito all’interno di “Essere” la nona edizione de Il Rumore del Lutto, organizzato da Ade Servizi con il Patrocinio de Il Comune di Parma.
Abbiamo avuto la fortuna di “essere attraversati” da un’esperienza totalizzante: un pomeriggio che ricorderemo per sempre e che nobilita la nona edizione della rassegna. Numerose le persone accorse al richiamo di un concerto più unico che raro, molte delle quali presenti la sera prima all’App Colombofili di Parma per il concerto dei Rosa Crux.
I Gruppi – apparsi in stato di grazia – hanno omaggiato la rassegna caratterizzando le proprie esibizioni, riuscendo in pieno a distinguersi: La Camerata Mediolanense, in versione semiacustica, ha proposto alcuni brani tratti dal proprio ciclo su Petrarca, riuscendo a sublimare una cifra stilistica di per sé già unica e assoluta. In scaletta, per l’occasione, tre brani inediti che verranno pubblicati nel prossimo futuro.
I The Blue Project hanno invece proposto un’emozionante e originale miscela di sonorità eteree. Il duo, accompagnato dalla trame sinuose generate dal violoncello di Carolina Bertazzoni, hanno presentato i brani del disco d’esordio “Adrift” uscito nel 2013, alternati a qualche estratto del nuovo album in preparazione.
Infine, i Colloquio, si sono distinti attraverso una proposta palpitante, sospesa tra sonorità elettroniche virate dentro progressioni armoniche diluite: la poetica del gruppo è definita attraverso le astrazioni liriche e i rimandi alla canzone d’autore. Il set proposto è stato interamente dedicato all’amico e collega scomparso nel 2007 (Marco Corbelli).
Un trittico che coglie nel segno, riuscendo ad ottenere ciò per cui è stato progettato. L’evento, infatti, è stato interamente dedicato a Il Rumore del Lutto. La magia sequenziale scaturita dalle tre esibizioni ha lasciato senza parole la sala, generando – come detto – un ricordo indelebile inscritto tra l’incanto e la passione con la quale si è manifestato. Le dinamiche che hanno generato il progetto riconducono all’amicizia: tra le band esiste un rapporto dovuto a stima e rispetto, va da sé che sul palco ne sia derivata la già citata magia.
Marco Pipitone