21/10/2017 Sigue Sigue Sputnik@Endenocte Dark Night c/o Mattatoio – Carpi (MO).
Mi aspettavo qualcosa da questo concerto? No. Quindi tutto quello che c’è stato in più l’ho preso come un regalo. E i regali sono stati tanti. E non sono un tipo da rifiutarli. L’antefatto. Per me i Sigue Sigue Sputnik erano quelli di Flaunt It del 1986, dileggiato da alcuni, in sede di recensione, annunciato come la next big thing da altri. Ricordo che addirittura qualcuno azzardò un paragone con la rivoluzione copernicana dei Sex Pistols del decennio precedente.
I singoli allora estratti dal summenzionato album non colpirono con grande forza il mio immaginario ad eccezione di 21st Century Boy che è stato a mio parere insieme alla cover di Ghost Rider dei Suicide, uno dei momenti più elevati del concerto.di ieri sera. Probabilmente sono diventati un gruppo di culto anche solo per il fatto che la loro musica sfugge ad ogni tentativo di catalogazione. Più che cyber-punk, che era la più gettonata, parlerei piuttosto di cyber-psychobilly.
Ad ogni modo una schiera festante e calorosa di fan, che mai mi sarei aspettato a queste latitudini, se n’è infischiata di questi problemi immaginari che attengono alla sfera dell’onanismo critico ed hanno contribuito con il loro entusiasmo alla riuscita di uno show interattivo come raramente capita di vedere. Merito del pubblico ma merito anche dell’istrionico Martin Degville la cui bravura non va per niente sottovalutata ed è direttamente proporzionale al suo livello di umanità.
Un aspetto dei musicisti che apprezziamo tantissimo e, anche se per taluni può essere irrilevante ai fini del godimento di una musica, a noi piace sempre segnalare. Chiudiamo con questa definizione. Music for fun. E una domanda. Why not?
Fulvio Galvani
Foto a cura di Elisa Magnoni