Rosa Crux


Ver Sacrum nelle parole di Christian Dex scrive:

Se c’è un gruppo a cui è lecito attribuire l’etichetta “di culto” questi sono i Rosa Crux. Il gruppo francese porta avanti con rigore estremo una ricerca personalissima sia musicale che estetica, capace di trascendere le mode del momento, le tendenze di grido e che permette ad ogni loro opera di risultare sempre di una spanna (e forse più) superiore a quello che il mercato discografico ci propone. Una band unica, che segue la propria ispirazione con rigore estremo, quasi maniacale e che riesce ad essere originalissima, reinterpretando in forma personale le sue ispirazioni primarie. Queste vanno ricercate da un lato nella tradizione antica (la passione per l’”età di mezzo”, gli strumenti liturgici, l’uso del latino nei testi) e dall’altro nella new wave degli anni ‘80. La loro ricerca, si diceva, si muove in ambiti assai ampi e porta loro a costruirsi i propri strumenti (l’ormai mitica BAM, un assemblaggio di decine di tamburi le cui bacchette vengono controllate automaticamente via computer) e soprattutto a ideare per i loro concerti delle straordinarie invenzioni visuali, come la “Danza della Terra”, eseguita da due ballerini nudi che si gettano addosso terra e acqua seguendo il ritmo delle canzoni. […]